…la linea rappresenta
…una rottura col ritratto in senso tradizionale, ed è necessaria al quadro tanto quanto la figura ritratta, che perde il primato di soggetto del dipinto, ma diventa l’occasione per rappresentare un’emozione, un’idea.
Un pensiero. Ed un pensiero è spesso combattuto, tormentato, diviso in due, proprio come il dipinto.
…dei ritratti di intima verità
...delicati e velatamente disegnati, ma anche dipinti, tesi ed espressivi: l’immagine sognante del ritratto di due amiche, un ragazzo con il volto raccolto tra le mani.
…la sua pittura vuole penetrare il mistero delle cose, cogliere l’essenza della forma per svelarla in una luce del tutto nuova.
Pittura espressiva: la forza comunicativa
❝ La giovane pittrice Giulia Rigoni, lasciatasi quasi del tutto alle spalle la formazione accademica, sta seguendo un percorso artistico del tutto individuale, che la sta portando ad unire tecniche “classiche” come la pittura ad olio e a tempera, a soggetti resi in maniera forte e visionaria, quindi certamente più attuali.
Il tema che predilige è senz’altro la figura umana, dal ritratto al nudo, ma la posa scelta non è mai rigida o convenzionale, anzi, la pittrice va proprio alla ricerca di atteggiamenti forti e coinvolgenti.
Lo scopo dichiarato è quello di realizzare una pittura espressiva: la forza comunicativa che emana da questi quadri, serve in primo luogo proprio alla pittrice per tentare di sondare il lato più cupo e profondo dell’essere umano.
Per ottenere questo risultato ricorre spesso all’uso del taglio fotografico e di fasci di luce taglienti, che isolano la figura stagliandola sul fondo. Le sue opere sono caratterizzate da un colore dominante, oppure dalla contrapposizione di due toni contrastanti o complementari; la scelta di questi colori non è casuale, ma risponde al sentimento che traspare dalla figura ritratta, rendendo l’insieme originale e soprattutto significativo.
Lo stile di Giulia Rigoni è costantemente in fase evolutiva, tanto che le sue ultime prove stanno volgendo verso una pittura meno realistica, e quindi più libera nelle forme e nell’uso dei colori, proprio perché mirata all’espressione di stati d’animo forti.
Molte delle sue opere sono poi accomunate dalla presenza imponente ed inequivocabile del nero. L’elemento Nero ha una valenza significante che si collega alle pose energiche e talvolta disperate di cui fa uso la ritrattista. L’effetto di luce intenso che ne risulta, seleziona i particolari dandoci la sintesi dell’attimo in cui si svolge l’azione.
Il nero è, oggettivamente, l’ombra della figura, ma a livello soggettivo può rappresentare anche il vuoto, la paura, l’angoscia della persona rappresentata. Osservando attentamente i dipinti, però, si può notare come questi siano ambigui: in alcuni ritratti, non si può dire con sicurezza se la figura stia piangendo o solo pensando. Ugualmente, le posizioni articolate di certe figure, potrebbero essere dettate da uno scatto di disperazione ma anche da un movimento fine a se stesso.
Uno dei temi studiati dalla pittrice è, infatti, la ricerca del mistero e dell’insondabile che svelano, ma non manifestano, i soggetti che dipinge.
Unendo questi elementi, Giulia Rigoni crea una pittura cupa, problematica, che rompe gli schemi pittorici uscendo dalla tela ed investendo lo spettatore con un forte impatto emotivo. ❞
Chiara Signorini, 2005